Sabato 4 marzo alle 18 presso l’auditorum “Roberto Baldassarre” della Biblioteca Civica di Alassio si terrà la presentazione del libro “Belìn, che paddock. Storie di corse, piloti e altre pazzie della mia vita” di Carlo Pernat con Massimo Calandri (Mondadori). L’evento è organizzato da Davide Carosa in collaborazione con la libreria Mondadori di Alassio e con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Alassio.
Il volume racconta “la storia di un ragazzo di Genova che diventa il più importante e autorevole manager del mondo delle due ruote, frenando il giusto e tenendo il gas sempre aperto al massimo”. All’incontro parteciperà lo stesso Carlo Pernat insieme al co-autore Massimo Calandri, inviato de “la Repubblica”. Modera l’incontro il giornalista Luca Berto.
“Ho aperto il baule della mia vita. E una dopo l’altra, ho tirato fuori queste storie. Non ero sorpreso, sapevo esattamente dove si trovavano. Non importa quanti anni sono trascorsi: ricordo nei dettagli ogni episodio. Perché ho sceneggiato io la mia vita, dalla prima all’ultima pagina. Il caso non esiste, tutto quello che è successo l’ho voluto”. Vittorie, piloti, sconfitte. Benzina, curve, staccate. Motocross, velocità, bordelli, sigarette, champagne, pronto soccorso. La Parigi-Dakar. Valentino Rossi e Max Biaggi, Loris Capirossi e Marco Simoncelli. La Piaggio, la squadra corse della Gilera, la Cagiva, l’Aprilia.
In quarant’anni di folle carriera come manager del mondo dei motori e non solo Carlo Pernat ha fatto e disfatto qualsiasi cosa. Compreso il giro del mondo in aereo: almeno 250 volte. Ha scoperto e lanciato pluricampioni del mondo, ha vinto 20 titoli iridati. Ha messo d’accordo sponsor e motori, contribuendo alla crescita planetaria della MotoGP come nessun altro. Ha brindato con Mick Jagger e François Mitterand, George Harrison e Lech WalÑsa, Fabrizio De André e Vasco Rossi. Si è occupato pure della Ferrari di Scheckter e Villeneuve in Formula Uno, della Juventus di Trapattoni in Coppa dei Campioni, della Bianchi di “Tista” Baronchelli al Giro d’Italia, del “suo” Genoa che lottava per tornare in serie A. In questo libro, spudorato e divertentissimo, racconta i frammenti di una vita talmente spericolata da far impallidire le imprese dei piloti che corrono a 300 all’ora.
“Ad Alassio – spiega Davide Carosa – è stata scritta una parte molto importante della storia del motomondiale, perciò è per me un onore e un piacere essere riuscito ad organizzare questo incontro nella Città del Muretto, con la quale ho anche uno speciale legame familiare. Ringrazio Carlo Pernat, Massimo Calandri, Luca Berto, l’amministrazione comunale e la libreria Mondadori per il supporto e la collaborazione”.
Per informazioni è possibile contattare Davide Carosa al numero 333.4577585 o inviare una mail a davide.carosa@libero.it.