Venerdì 23 maggio nell’ex Chiesa Anglicana il convegno promosso dal Centro Pannunzio. L’assessore alle Politiche sociali, Zioni: “Uniti per evidenziare i gravi rischi connessi agli abusi”
Si rivolge ai giovani e alle famiglie il convegno “Prevenire le dipendenze e l’incidentalità stradale” promosso nell’ex Chiesa Anglicana dal Centro Pannunzio – Sezione del Ponente Ligure “Roberto Baldassarre”, con il patrocinio del Comune di Alassio. L’appuntamento è per le ore 10 di venerdì 23 maggio. L’obiettivo: contribuire a prevenire, attraverso un’opera di sensibilizzazione nei confronti del mondo studentesco e più in generale giovanile, il grave fenomeno delle dipendenze da alcool e droghe, anche in rapporto alle ricadute sociali e all’incidentalità stradale, maggiore causa di mortalità giovanile tra i 19 e i 29 anni.
Al tavolo dei relatori si avvicenderanno il docente e saggista Marco Cammi, il giornalista de “La Stampa” Sandro Chiaramonti, il primario di Neurochirurgia del CTO di Torino Giuliano Faccani, il primario di Neurologia al “Santa Corona” di Pietra Ligure Tiziana Tassinari, la psicologa Rachele Donini, il comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile dei Carabinieri di Alassio Sabina Ferraris. Modererà Marco Servetto, coordinatore del Ponente Ligure del Centro Pannunzio.
“Il convegno – commenta l’assessore all’Istruzione ed alle Politiche sociali del Comune di Alassio, Monica Zioni – affronta una tematica di drammatica attualità e si rivolge direttamente ai giovani, mettendo a loro disposizione l’esperienza di quanti affrontano l’emergenza delle dipendenze nei diversi campi, dal personale ospedaliero agli esponenti del mondo dell’informazione o delle forze dell’ordine. Un’iniziativa che ha il pregio della concretezza e per la cui realizzazione desidero ringraziare il Centro Pannunzio: alla sensibilità dimostrata dal suo direttore generale, il professor Pier Franco Quaglieni, dobbiamo il consolidarsi della collaborazione avviata da tempo con il Comune ed oggi estesa anche al campo sociale. Insieme puntiamo ad offrire ai nostri ragazzi adeguati strumenti per comprendere i rischi connessi con l’abuso di alcool o sostanze stupefacenti, non da ultimo la riduzione della capacità di guida e l’incremento dell’incidentalità stradale con episodi spesso dall’esito mortale. Un compito che ha maggiori probabilità di successo se portato avanti in piena collaborazione da famiglie, istituzioni, associazioni e scuola: uniti possiamo contribuire ad una formazione che all’istruzione aggiunga la presa di coscienza ed il rispetto della vita, valori indispensabili per la crescita di ciascun individuo”.