Lo scorso fine settimana sono state nove le Startup che si sono presentate sul mercato del turismo della Città di Alassio nell’ambito dell’Innovation Startup Tour nato infatti dalla volontà di innescare una scintilla di open innovation nella destinazione.

“Troppo spesso le aziende non hanno coscienza di un problema e dunque di come affrontarlo – spiega Luca Caputo, Destination Manager del Comune di Alassio che ha curato la regia della svolta innovativa della cittadina ligure – le startup, per loro natura, possono risolvere tali problemi e portare quell’innovazione che sarebbe inaccessibile dall’azienda stessa, sia per i costi che per lo sviluppo della tecnologia. Allora perché non portare operatori turistici e startup a incontrarsi in città? .

Così è stato: un progetto nato proprio  da questa considerazione e, per la prima volta, una destinazione ha avviato un progetto di open innovation per chiedere alle startup di condividere e dettare il futuro della propria strategia territoriale.

“Il progetto, anche qui fattore innovativo – spiega Angelo Galtieri, Vicesindaco e​ Assessore al Turismo del Comune di Alassio – è stato finanziato con la tassa di soggiorno proprio per dare un significato anche al modo in cui riutilizzare il valore generato dal turismo in città. L’obiettivo di lungo periodo, condiviso col tavolo del turismo e con le categorie interessate dall’imposta, è quello di impiegare in maniera costante una parte delle risorse per premiare, avviare e sostenere imprenditorialità sul territorio di Alassio”.

 
Questo dunque l’obbiettivo: far incontrare start up e imprese con la finalità di mettere a disposizione potenziali clienti e testare prodotti e servizi
“Si è trattato del primo progetto a livello nazionale e tra i primi in Europa – aggiunge Capauto – che ha portato innovazione nel territorio in una destinazione turistica. L’obbiettivo, rispetto alla visione di Alassio, era comprendere come l’innovazione portata dalle start up potesse amplificare la vision del well being e del benessere che Alassio sta portando avanti in determinate declinazioni; del resto il benessere è qualcosa legato fortemente al modo in cui la destinazione sa rispondere ai bisogni di chi viene in vacanza: pensiamo a chi viene con i bambini, a chi viene con il cane, in bicicletta a chi vuole godere della collina… Ed è stato interessante, perché rispetto alla visione più tradizionale degli operatori, abbiamo attivato relazioni e competenza. Operatori e start up si sono incontrati  a loro volto hanno generato ulteriori connessioni. Nella giornata di sabato gli incontri previsti che erano circa una ventina, e son diventati più di cinquanta perché nel corso dell’attività gli operatori si sono interessati a progetti diversi interagendo con più start up”.
“Era quello che volevamo: – prosegue – scatenare quella scintilla di innovazione che non puoi prevedere a monte: noi avevamo previsto dei matching, quindi appuntamenti tra una start up un numero definito di operatori, in realtà sul territorio è successo che la scintilla si è accesa e ha coinvolto molti più attori del previsto. E’ stato molto bello ed è un meccanismo da replicare continuamente, gli operatori devono continuare a interfacciarsi con le start up, venire in contatto e generare a loro volta le capacità di coinvolgere  altri operatori e start up.
Ad Alassio le start up hanno avuto la possibilità di modellare il proprio prodotti e servizi sulla base delle esigenze espresse dagli operatori; e gli operatori quella di aprire la mente rispetto alla loro realtà. Abbiamo portato una consulenza a una tipologia di operatori, non a un singolo ma a una categoria. Anche perché il lavoro andremo a fare ora è quello di raccogliere in un report tutto il lavoro di questi giorni, i risultati che le singole start up hanno ottenuto con gli operatori incontrati e che saranno messi a disposizione di tutta la categoria, anche a chi non ha preso parte alla tre giorni ma che ha la stessa mission. Questo report può e deve diventare un manuale di ciò che si può fare, acquisendo una consulenza cui i singoli operatori non avrebbero potuto accedere.”
Prosegue così un percorso un po’ ambizioso che Alassio ha scelto, quello di candidarsi a capitale dell’innovazione, non solo digitale, ma anche culturale, del modo con cui si cerca di innovare e sviluppare il territorio, con una sorta di laboratorio di idee: il luogo dove la sperimentazione legata all’innovazione è possibile
Ne sono usciti rafforzati gli operatori alcuni dei quali hanno già stretto e chiuso collaborazioni con le start up presenti ad Alassio, ne è riuscita rafforzata la destinazione perché rispetto all’indirizzo di innovazione contestualizzato alla destinazione, ha rafforzato la propria capacità di innovare nel marketing e nella promo-commercializzazione.
“Con Alassio Game Chain City e con l’Innovation Start Up Tour, non solo siamo andati al tavolo di relatori dl TTG, la più importante fiera del turismo internazionale, – sottolinea Caputo – ma  sarebbe interessante guardare a possibili progettualità con chi sta portando avanti progetti e percorsi di innovazione, quali quelli messi in campo dal Politecnico di Torino sulle stesse tematiche, per esempio individuando strutture da destinare all’innovazione (es ex macello). Alassio può trasformarsi a 360°, con i propri spazi e con il proprio background storico, andando a scoprire e incentivare un nuovo settore turistico, quello studentesco, culturale. Anche l’Ente di Promozione della Slovenia – @IfeelSlovenia – ci ha contattato per realizzare attività di comarketing”.
“Ottobre 2022, per Alassio, – la conclusione di Angelo Galtieri  – è stato il mese dell’innovazione, quello in cui si è accesa una nuova scintilla: non un evento ma qualcosa che può scatenare una profonda trasformazione della nostra città. Come capitale innovazione, Alassio sta segnando una nuova strada, tutta da costruire, ma che ha dato subito risultati entusiasmanti attraendo grossi player con cui avviare progetti di forte co-marketing turistico”.