Una serata fuori dagli schemi per una carrellata sulle carriere teatrali di Giorgio Caprile e Neri Marcorè. Si intercaleranno i due attori, con l’accompagnamento musicale dalla fedele chitarra di Neri che improvviserà la colonna musicale perfetta per una serata illuminata virtualmente dalle luci di un grande palcoscenico degli anni delle loro performance. Ripercorreranno esordi, successi, e tanto altro in oltre 30 anni di carriere a calcare le scene teatrali italiane.
“Il teatro è una forma di rappresentazione artistica senza tempo, forse l’unica: nasce con l’uomo e lo accompagnerà sempre. Con Giorgio Caprile converseremo intorno al ruolo sociale che svolge, sulle ragioni per le quali sopravvivrà al cinema e alla tv e se e perché non è possibile farne a meno”. Neri Marcorè
Protagonista di opere che mutuano pensieri e invettive di Pasolini Luporini e Gaber come Eretici e Corsari per arrivare poi a parlare di altre opere di Giorgio Gallione tra cui La lunga notte del Dottor Galvan, un monologo di 1 ora e 20 minuti tratto da un racconto di Pennac, ma anche tributi alla memoria di Giorgio Gaber con Un certo Signor G. a 4 anni dalla sua morte, senza scordare di toccare i drammi che stiamo vivendo e le delicate tematiche sociali dell’ambiente e del lavoro minorile in Quello che non ho passando per un’altra scrittura sempre del regista Giorgio Gallione incentrata sulla dittatura in Argentina e nei Paesi del Sudamerica, corrispondenti ai Mondiali del 78 che fu Tango del Calcio di rigore e che chiuse il periodo di attività teatrale prima della pandemia del 2020.
Da quello che per Neri fu un esordio, La finta ammalata di Carlo Goldoni, Giorgio Caprile partirà a parlare di per proseguire con le sue note commedie di cui ha curato regia e arrangiamenti come La sorpresa di Pierre Sauvil, Stasera si cena a letto e Facciamo un sogno a TOC TOC di Laurent Baffie, recentemente adattato sugli schermi cinematografici dal regista spagnolo Vicente Villanueva nel 2017. Non è un caso che molte volte cinema e teatro si trovino a dialogare e di questo ne parlerà anche Neri riferendosi all’adattamento teatrale di L’apparenza inganna di Daniel Auteuil.
“Trascorrere una piacevole serata in compagnia di Neri Marcoré e parlare di teatro, raccontando aneddoti, “avventure” e “disavventure” è veramente una mossa azzeccata dell’organizzazione del festival della Cultura di Alassio che, grazie al sindaco Marco Melgrati, ci accompagna durante le serate dell’estate alassina. Io da attore e regista, ma soprattutto da direttore artistico della stagione teatrale invernale non posso che applaudire questa iniziativa, augurandomi che tali serate di aggregazione e di cultura possano rimanere nel tempo.” Giorgio Caprile