Si è svolta nel pomeriggio di ieri la prima riunione del Tavolo del Turismo coordinata dal Vicesindaco e Assessore al Turismo, Angelo Galtieri, e dal Destination Manager Luca Caputo alla presenza di tutte le associazioni di categoria cittadine.
“Prosegue il percorso che abbiamo voluto avviare all’inizio del mandato per un coordinamento e il rilancio del turismo alassino – ha aperto l’incontro Galtieri – all’inizio abbiamo costituito un Tavolo di confronto, poi ci siamo dotati di un Piano Marketing che ora stiamo seguendo nel dettaglio. Ed è proprio seguendo il Piano messo a punto da Joseph Ejarque che abbiamo individuato una nuova figura professionale, specializzata nella gestione del rilancio turistico di una destinazione, cui oggi è giunto il momento di affidare il coordinamento di tutta la macchina della promozione turistica”.
“Nel frattempo – ha aggiunto Galtieri – gli uffici hanno lavorato e stanno lavorando all’adeguamento del portale, alla sua promozione, oltre allo sviluppo delle piattaforme social della città.”
“Nel frattempo – ha aggiunto Galtieri – gli uffici hanno lavorato e stanno lavorando all’adeguamento del portale, alla sua promozione, oltre allo sviluppo delle piattaforme social della città.”
L’occasione infatti per la presentazione dei risultati degli ultimi sei mesi di lavoro sia sui social, sia sul portale.
“Partendo dalla strategia di marketing realizzata da Joseph Ejarque abbiamo creato il piano editoriale, delineato i punti chiave e gli obiettivi da raggiungere – ha spiegato la social media manager Simona Barbera -ogni mese lavoriamo al calendario editoriale per definire giorno per giorno i contenuti da pubblicare, le risorse foto e video da utilizzare e l’obiettivo di goni singolo post”
In sei mesi sono stati creati 535 post su Instagram e Facebook, condivise circa 800 stories tra quelle pubblicate dagli utenti, a cui si aggiungono i 10mila post creati con l’hashtag #visitalassio da turisti e cittadini. Nel solo mese di ottobre la pagina Facebook Visitalassio ha raggiunto con i suoi post 66100 persone con un tasso di coinvolgimento davvero alto così come per l’account Instagram.
“Il traffico dai social al portale turistico è aumentato del +130,14% e grazie alla gestione di questi mesi siamo riusciti a capire quali argomenti interessano gli utenti, quali tipi di post funzionano meglio di altri, target e località dei followers. Il tutto considerando che si tratta di una copertura quasi integralmente organica e non generata da campagne di advertising”
“Per il futuro – prosegue Barbera – attiveremo campagne mirate per aumentare ancora il traffico verso il portale turistico, fare leads e promuovere i nuovi pacchetti turistici, su Instagram attiveremo anche il Progetto “Local Ambassador ” per raccontare la destinazione attraverso contenuti autentici creati da chi vive Alassio tutto l’anno. Il Local Ambassador sarà infatti un turista già acquisito o un residente che la promuove spontaneamente sui propri canali digitali. Ad oggi sono 6 gli ambassador individuati.”
“Partendo dalla strategia di marketing realizzata da Joseph Ejarque abbiamo creato il piano editoriale, delineato i punti chiave e gli obiettivi da raggiungere – ha spiegato la social media manager Simona Barbera -ogni mese lavoriamo al calendario editoriale per definire giorno per giorno i contenuti da pubblicare, le risorse foto e video da utilizzare e l’obiettivo di goni singolo post”
In sei mesi sono stati creati 535 post su Instagram e Facebook, condivise circa 800 stories tra quelle pubblicate dagli utenti, a cui si aggiungono i 10mila post creati con l’hashtag #visitalassio da turisti e cittadini. Nel solo mese di ottobre la pagina Facebook Visitalassio ha raggiunto con i suoi post 66100 persone con un tasso di coinvolgimento davvero alto così come per l’account Instagram.
“Il traffico dai social al portale turistico è aumentato del +130,14% e grazie alla gestione di questi mesi siamo riusciti a capire quali argomenti interessano gli utenti, quali tipi di post funzionano meglio di altri, target e località dei followers. Il tutto considerando che si tratta di una copertura quasi integralmente organica e non generata da campagne di advertising”
“Per il futuro – prosegue Barbera – attiveremo campagne mirate per aumentare ancora il traffico verso il portale turistico, fare leads e promuovere i nuovi pacchetti turistici, su Instagram attiveremo anche il Progetto “Local Ambassador ” per raccontare la destinazione attraverso contenuti autentici creati da chi vive Alassio tutto l’anno. Il Local Ambassador sarà infatti un turista già acquisito o un residente che la promuove spontaneamente sui propri canali digitali. Ad oggi sono 6 gli ambassador individuati.”
Anche il portale web di VisitAlassio è stato oggetto di un importante intervento di sviluppo, sia tecnologico che editoriale. “Abbiamo proceduto a un’ottimizzazione delle performance del sito – spiega Emerson Fortunato, dell’Ufficio Informatica del Comune, incaricato della gestione tecnica del portale in collaborazione con la web agency Edinet – Nel primo trimestre ci siamo concentrati sulla velocità di caricamento delle pagine e implementato tutte le strategie per rendere il sito più veloce e fruibile su tutti i dispositivi. Sul lato dei contenuti l’Ufficio Turismo – IAT ha lavorato all’inserimento delle nuove aree, con particolare attenzione alle esperienze per i turisti e alle strutture ricettive, dando concreta attuazione al Piano di Marketing e continuando quel lavoro editoriale preciso e completo che ha permesso al portale di essere un riferimento a livello comprensoriale”.
Il sito dispone al suo interno di un DMS (lo stesso presente ad esempio su VisitTrentino), uno software tecnologicamente in grado di rendere “acquistabili” non solo le camere, ma qualsiasi tipo di esperienza o pacchetto turistico. La strategia, in contrapposizione ai motori internazionali di booking, è quella di “vendere la destinazione” e non solamente il pernottamento ed è una vocazione che solo il portale turistico cittadino può avere, ovviamente con la collaborazione di tutti gli operatori e le categorie coinvolte nell’offerta.
Il lavoro svolto da tutto lo staff ha portato in soli sei mesi a un report delle statistiche di accesso che registra un +530% di traffico organico rispetto all’anno precedente.
“Il portale – la conclusione di Fortunato – è stato anche messo in rapporto a quello di alcuni siti di località turistiche limitrofe ad Alassio con risultati in termini di posizionamento e accessi decisamente incoraggianti e in taluni casi oltre ogni più ottimistica previsione. Questo non deve ovviamente farci dormire sugli allori, ma conferma che la strategia posta in essere funziona e che si deve continuare con decisione in questa direzione”
“In queste prime settimane ad Alassio – ha aggiunto Luca Caputo – ho incontrato molti referenti sia dell’amministrazione, sia delle associazioni, sia degli operatori turistici. Ho simulato alcune azioni in veste da turista per capire i pregi e le criticità della destinazione, dal decoro urbano alla capacità di essere informato su eventi e attività da fare. Ovviamente avevo già studiato il piano marketing e devo dire che alcune idee sul da farsi sono sorte spontanee. Alassio è davvero una città con un potenziale elevatissimo ma deve cominciare ad aver chiaro in mente quale sia il target che vuole e come raggiungerlo. Questo richiede una mossa da parte di tutti per allenarci a pensare come un’unica voce, nell’ottica di quello che il piano di marketing ha sottolineato: aspirare sempre più a proporsi come una destinazione di benessere (wellbeing destination) all’interno della quale ricavare benessere fisico – dal trekking nella natura al relax attivo, dalla mountain bike all’eBike – va di pari passo con ottenere altrettanto benessere mentale, traducendo in offerta turistica le già presenti attività olistiche con le potenzialità di Alassio come luogo di ispirazione, di recupero del proprio tempo, di tutto ciò che è insomma legato al concetto di mindfullness.
Un wellbeing che parla dunque ai cinque sensi attraverso l’oleoturismo, le De.Co, l’ittiturismo, i fiori, l’aromaterapia… Alassio deve e può diventare il luogo del benessere e del ben vivere: un luogo di inclusione, dove poter giocare, fare shopping, vivere momenti importanti della propria vita e perchè no, attrarre nuovi residenti: una destinazione che offre benessere, estensione felice dei limiti del corpo e della mente”
“La percezione della destinazione, dello stare ad Alassio – spiego meglio – è che stare qui sia quello che manca per stare bene”.
“Per raggiungere questi obbiettivi – aggiunge Caputo – ho individuato una serie di percorsi e di iniziative nel segno dell’innovazione. Dall’utilizzo di Pemcards, startup che fa leva sui contenuti generati dai turisti per trasformare le foto in cartoline vere e proprie veicolando il brand di Alassio, al primo in Europa Innovation Startup Tour ideato con Associazione Startup Turismo, che vuole essere un momento per portare innovazione nella destinazione e mettere il seme per continuare a proporre Alassio anche come territorio dove investire in startup, attraendo risorse e nuovi professionalità, dando lavoro al territorio. In linea con questa trasformazione, Alassio deve e può essere tra le primissime destinazioni ad accogliere la gamification e il gioco come asset turistico, alla scoperta e riscoperta delle tracce di storie e personaggi, anche per riportare al centro dell’attenzione la storia del muretto di Alassio e delle radici inglesi, così come delle De.Co.
In previsione c’è anche lo sblocco del sentiero del Pisciavino che consentirebbe attività di parapendio offrendo, oltre che a un battesimo del mare, anche un battesimo dell’aria e Alassio sarebbe l’unica destinazione in grado di offrire quest’attività sia a ponente sia a levante. Ho già chiesto di portare un programma di destination cashback che permetta di spingere i turisti a spendere sempre di più per avere crediti di ritorno e spingerli a tornare o acqusitare/regalare proditti ed esperienze del territorio. Sarebbe inoltre uno strumento in più di analisi importante per incrociare dati utili ai comportamenti di acquisto dei turisti. Vorrei infine che l’inclusione e l’accessibilità, così come quello del decoro urbano, siano temi da portare avanti come asset decisivi, coinvolgendo sia la programmazione dell’Ente sotto il profilo del piano di abbattimento delle barriere architettoniche e dell’arredo urbano – aspetti che so fortemente attenzionati dall’amministrazione – sia i privati per tutto quello che è la progettualità delle loro attività”.
“La percezione della destinazione, dello stare ad Alassio – spiego meglio – è che stare qui sia quello che manca per stare bene”.
“Per raggiungere questi obbiettivi – aggiunge Caputo – ho individuato una serie di percorsi e di iniziative nel segno dell’innovazione. Dall’utilizzo di Pemcards, startup che fa leva sui contenuti generati dai turisti per trasformare le foto in cartoline vere e proprie veicolando il brand di Alassio, al primo in Europa Innovation Startup Tour ideato con Associazione Startup Turismo, che vuole essere un momento per portare innovazione nella destinazione e mettere il seme per continuare a proporre Alassio anche come territorio dove investire in startup, attraendo risorse e nuovi professionalità, dando lavoro al territorio. In linea con questa trasformazione, Alassio deve e può essere tra le primissime destinazioni ad accogliere la gamification e il gioco come asset turistico, alla scoperta e riscoperta delle tracce di storie e personaggi, anche per riportare al centro dell’attenzione la storia del muretto di Alassio e delle radici inglesi, così come delle De.Co.
In previsione c’è anche lo sblocco del sentiero del Pisciavino che consentirebbe attività di parapendio offrendo, oltre che a un battesimo del mare, anche un battesimo dell’aria e Alassio sarebbe l’unica destinazione in grado di offrire quest’attività sia a ponente sia a levante. Ho già chiesto di portare un programma di destination cashback che permetta di spingere i turisti a spendere sempre di più per avere crediti di ritorno e spingerli a tornare o acqusitare/regalare proditti ed esperienze del territorio. Sarebbe inoltre uno strumento in più di analisi importante per incrociare dati utili ai comportamenti di acquisto dei turisti. Vorrei infine che l’inclusione e l’accessibilità, così come quello del decoro urbano, siano temi da portare avanti come asset decisivi, coinvolgendo sia la programmazione dell’Ente sotto il profilo del piano di abbattimento delle barriere architettoniche e dell’arredo urbano – aspetti che so fortemente attenzionati dall’amministrazione – sia i privati per tutto quello che è la progettualità delle loro attività”.
“Fulcro di questo progetto deve necessariamente essere lo Iat- prosegue Caputo – che dovrà essere un luogo bello, dove poter soddisfare i cinque sensi e l’idea di benessere. Andrà ripensata la sua impostazione logistica, arricchendola con angoli in grado di evocare esperienze: dagli aromi ai colori, anche ai gusti con spazi espositivi e vendita di prodotti anche di merchandising. La formazione del personale preposto all’accoglienza e degli operatori e la partecipazione a fiere selezionate completano il quadro dei primi interventi che è possibile attuare subito, insieme ad una pianificazione dei prossimi investimenti anche in termini di dotazioni tecniche finanziabili sempre con i proventi della tassa di soggiorno”.
“Un Tavolo propositivo – la conclusione di Galtieri al termine di tutti gli interventi – attento a comprendere quanto già è stato fatto e a quanto si sta costruendo, nel quale ognuno ha portato la propria esperienza e competenza mettendola al servizio di un grande progetto che è il futuro della città di Alassio”