Un villaggio enogastronomico extra lusso, Christopher Cross, Kid Creole & The Coconuts, e gli Earth Wind & Fire introdotti nientemeno che da Nick The Nightfly. E ancora: marchi di prestigio come Franciacorta, Alpitour, Radio Montecarlo, Marina di Alassio e Stampa e Secolo XIX. Su tutto il patrocinio e la collaborazione del Comune di Alassio. Questo e molto di più è stata la seconda edizione di WWWK: una serata che proviamo a descrivere partendo dalle parole di Giampiero Colli, l’ideatore e l’organizzatore, che, visibilmente provato ma felice, si appresta a mettere in archivio la seconda edizione della sua creatura.
“Naturalmente la soddisfazione è grande, ma un evento di questa portata porta via davvero tante energie. È però vero che tutta la fatica svanisce quando ti trovi ben più di 1500 persone in una piazza che fino a ieri era uno dei peggiori parcheggi di Alassio e che questa è un gioiello di luci, musica e partecipazione. In questo momento preciso la fatica è davvero tanta e il calo di tensione si fa sentire però ritengo che questa sia una manifestazione che in qualche modo bisogna tenere viva, magari con un ancor maggior aiuto da parte di nuovi sponsor e della stessa Amministrazione Comunale che già in questa occasione ci è stata vicinissima”.
When We Were Kids è proprio la sua creatura, di più, una sua invenzione: un format che prima non esisteva e che ora c’è e che abbina mostri sacri della musica internazionale ad eccellenze dell’enogastronomia italiana trasformandosi in un volano turistico e allungando di qualche settimana la stagione estiva.
Veniamo alla serata: i varchi ancora non sono aperti ma dalla piazza arrivano le note del sound check: uno a uno i gruppi mettono a punto strumenti, tonalità. L’atmosfera si sta scaldando.
Alle 18,30, aperti i varchi, la folla ha assiepato gli stand per la degustazione di prodotti tipici, veri e propri prelibati buffet. Su tutto le due postazione del Consorzio Franciacorta: dal brut al satin la proposta era tale da soddisfare i palati più esigenti.
C’è la djs section dei più noti djs del nostro territorio a far da colonna sonora di questo tripudio gastronomico: i tavolini sulla passeggiata sono gremiti e i calici, rigorosamente di cristallo, tintinnano davanti a un tramonto sereno a dispetto della giornata grigia e delle previsioni poco entusiasmanti.
“Anche il cielo vuole bene a Giampiero e ad Alassio” scherza qualcuno.
Sold out per lo showcooking di alta cioccolateria del Maitre Chocolatier Ernst Knam. Dalla genialità del noto e istrionico re del cioccolato e dalla variegata proposta ed esperienza di Noberasco è nato infatti un nuovo cioccolatino ispirato al Moscow Mule: fresco, non troppo dolce, dove la forza dello zenzero si sposa con la dolcezza del cioccolato.
Contemporaneamente nel Garden of Stars allestito nel giardino dell’Hotel Aida, chef stellati servivano una cena, piccole opere d’arte su porcellana sapientemente abbinati ai vini, ai metodi champenois del Consorzio Franciacorta.
Giusto il tempo di assaggiare qualche altro cioccolatino ed è ora di spostarsi in Piazza Paccini. Qui il colpo d’occhio è davvero incredibile: difficile trovare similitudini tra l’allestimento realizzato da Peraria e il parcheggio che fino a pochi giorni fa ne occupava gli spazi.
Ci siamo. “Cosa si prova a salire per primo su un palco del genere? Non lo so, non ci ho voluto pensare, sono salito e poi il resto è venuto da se, ma lo confesso: l’emozione di essere accanto a certi mostri sacri è stata tanta, tantissima”. Luca Galtieri, l’Uomo dei Perché di Striscia la Notizia è stato il primo ad affrontare il pubblico per introdurre una delle voci più note, eleganti e apprezzate di Radio Montecarlo: Nick The Nightfly.
“Faranno ballare anche i pesci – aveva dichiarato alla vigilia dell’evento parlando degli ospiti – Tre grandissimi della musica e tre stili completamente diversi: una proposta musicale perfetta”.
Ma è quando Christopher Cross – incredibilmente uguale a se stesso venticinque anni fa – prende in mano la chitarra che la magia si compie… Il tempo compie un salto all’indietro: siamo nel 1981 e il film Arthur con Dudley Moore e Liza Minnelli, ci regala una delle colonne sonore più belle della storia del cinema e il mondo scopre Cristopher Cross la coinvolgente “Ride like the wind”, la sognante “Sailing”, la serenata a New York City “Best that you can do”. Una voce inconfondibile la sua che pare non risentire del trascorrere degli anni e che ha incantato la platea.
“Il cambio palco – spiegano Matilde Tomagnini e Adriano Berrino vere anime dall’organizzazione – lo scorso hanno ci aveva creato parecchi problemi. Quest’anno non solo ci siamo organizzati con tre differenti pedane pneumatiche, una per ogni gruppo, per spostare gli strumenti, ma abbiamo cercato di animare l’attesa tra i tre differenti momenti dello spettacolo”.
Ci ha pensato Luca Galtieri coadiuvato dalla regia di Massimo Fornasier per proseguire in questo count down a ritroso verso gli Anni ’80.
Le security ha avuto un bel daffare a mantenere l’ordine rispetto a quanti hanno abbandonato la propria sedia per ballare nei corridoi tra i diversi ordini di biglietti.
E se vogliamo parlare di persone che non temono il trascorrere del tempo dobbiamo parlare assolutamente di August Darnell meglio noto come Kid Creole. La sua è un’energia esplosiva: poche note buttate lì per sbaglio diventano un passo di danza: “è la musica la mia energia, la musica e l’amore per la vita” dichiara prima di salire sul palco.
Con lui, ovviamente le Coconut: il naturale completamento di un sound che “nasce a New York da un mix unico e inimitabile di swing, jazz, pop, salsa, caraibico e chissà che altro…”
Qui la security rassegna le armi: la voglia di ballare è tale che l’intera piazza balza sulla sedia appena partono le note di “Stool Pigeon” prima e di “My male curiosity” poi…
Il secondo cambio palco: sono circa una trentina gli strumentisti che si apprestano a salire per il gran finale è il gruppo che più di ogni altro ha dettato il ritmo e la tendenza musicale degli Anni ’80: sono gli Earth Wind & Fire, ciò che ne rimane, grazie alla straordinaria energia, presenza scenica e musicalità di Al McKay.
Non c’è modo di contenere l’onda travolgente che le note di “Fantasy” riescono ad accendere. L’intera piazza si è trasformata in un unico cuore pulsante di energia ed entusiasmo. Un crescendo iperbolico fino a September e Boogie Wonderland… solo un imprevisto tecnico, un piccolo cortocircuito manda in tilt l’impianto audio/luci mettendo la parola fine al concerto una manciata di secondi prima del suo naturale epilogo.
“Qualcuno dice che sia stato un atto volontario per sospendere il concerto viste le lamentele di qualche residente per il rumore a tarda notte – commenta il Sindaco di Alassio Marco Melgrati – nulla di più falso e chi lo pensa, o peggio lo dice, non conosce il sindaco di Alassio e la sua ferma decisione a riportare la vita in questa città che, lo ricordo, è una città turistica e dove eventi come quello di ieri sera sono e devono essere incentivati e incoraggiati, sicuramente non “spenti”. Approfitto per ringraziare pubblicamente Giampiero Colli, ormai universalmente considerato un geniale e coraggioso visionario che ama la sua città e che per la sua città ha fatto e sta facendo tantissimo con la sua professionalità di ristoratore e con questa meravigliosa follia che è When We Were Kids”.