“Il Consiglio di Stato non poteva ignorare le ragioni dei balneari quando ha emesso la sentenza che bloccava le proroghe delle concessioni […] Spetterà al Consiglio di Stato pronunciarsi nuovamente, anche alla luce delle sopravvenienze legislative, avendo il Parlamento e il Governo esercitato, successivamente alla sentenza impugnata, i poteri normativi loro spettanti”. Questo un estratto della sentenza 463/23 delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, pubblicata ieri, giovedì 23 novembre, che ha annullato, per eccesso di giurisdizione, la sentenza del Consiglio di Stato che aveva bocciato la proroga al 2033 delle concessioni balneari.
Alle origini del ricorso sfociato in questa sentenza della Corte di Cassazione vi è la sentenza emessa in adunanza plenaria nel novembre 2021 dal Consiglio di Stato, che aveva cancellato la proroga delle concessioni balneari al 2033. Al posto della proroga, lo stesso Consiglio di Stato aveva imposto di riassegnare tutte le concessioni tramite evidenze pubbliche entro il 31 dicembre 2023. Contro la pronuncia del Consiglio di Stato avevano presentato ricorso il Sindacato italiano balneari di Confcommercio e la Regione Abruzzo. Entrambi si erano costituiti in giudizio come parti terze nell’udienza di Palazzo Spada, ma i giudici avevano deciso di escluderle, ritenendo i loro interventi inammissibili.
“All’indomani della sentenza emessa nel 2021 dal Consiglio di Stato – dichiara Rocco Invernizzi, Assessore al Demanio del Comune di Alassio – il nostro Sindaco Marco Melgrati si era indignato contro tale pronuncia, che appariva fortemente contraria alla tutela della proprietà aziendale, del lavoro e della certezza del diritto. Oggi siamo ad un’importante svolta. Una vittoria per il comparto coinvolto e anche per la nostra Amministrazione Comunale, che è da sempre vicina ai balneari locali ed è soddisfatta di questa sentenza che conferma l’orientamento dell’Ufficio Demanio del Comune di Alassio, il quale nel 2020 ha esteso i titoli concessori in base alle leggi dello Stato”.