“A un anno dall’inizio della guerra in Ucraina, questa giornata vuole far memoria dell’importanza della pace per la convivenza tra i popoli. Un gesto simbolico perchè certe pagine di storia non abbiano a ripetersi”.
Fabio Macheda, Assessore alle Politiche Scolastiche del Comune di Alassio, commenta così la toccante cerimonia che si è svolta stamani davanti al Monumento ai Caduti di Piazza della Libertà durante la quale sono state posate le “Pietre della Memoria” del progetto triennale avviato dall’Istituto Alberghiero sulla Shoah; un’iniziativa che si colloca nell’ambito di un più vasto programma di salvaguardia della memoria storica della Shoah e di tutte le vittime delle persecuzioni naziste, che coinvolge gli istituti scolastici cittadini.
Presenti il Sindaco di Alassio, Marco Melgrati, il Presidente ANED di Savona Simone Falco, Don Gabriele Corini, parroco della Parrocchia di Sant’Ambrogio, ma anche direttore dell’Ufficio di Curia per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso, e Giuseppe Momigliano, rabbino capo della Comunità ebraica di Genova e le massime autorità cittadine.
Nutrita anche la presenza degli allievi e delle allieve delle scuole alassine e naturalmente le classi terze Cucina e Pasticceria e Accoglienza Insieme dell’Istituto Giancardi Galilei Aicardi, con gli studenti che hanno curato la ricerca che ha portato all’identificazione dei deportati alassini.
Attraverso le pubblicazioni ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati), ISREC (Istituto Storico della Resistenza) e la piattaforma del Centro di Documentazione Ebraica – Digital Library, gli studenti coinvolti hanno raccolto la documentazione inerente le indagini di polizia, i verbali di arresto e la confisca dei beni dei cittadini arrestati e hanno portando avanti, con la autorizzazione della Soprintendenza, il progetto per la posa delle “Pietre della Memoria” per onorare il ricordo delle persone decedute nei campi di concentramento nazisti e collegate ad Alassio, come ultima dimora ovvero luogo di arresto”.
Ad accompagnare la cerimonia la Alassio Casual Orchestra dell’Istituto Comprensivo Statale diretta dai maestri Mauro Borri, Davide Di Carlo, Lavinia Carbone e Raffaele Esposto e il Violino della Shoah, il violino, ritrovato e restaurato dalla Comunità ebraica, che è stato affidato, come voce simbolo della Shoah, alla violinista Alessandra Sonia Romano, eccezionale ospite di questa giornata, la cui firma è stata raccolta da Angela Berrino per essere posizionata sul Muretto di Alassio.
Queste le 5 pietre per le vittime che nel corso di una toccante cerimonia saranno posizionate nella mattinata del 24 febbraio: Colonna Palmira e Levi Elena (madre e figlia) arrestate in Alassio il 15 aprile 1944 deportate – la madre è deceduta ad Auschwitz, la figlia è sopravvissuta; Wollisch Roberto, arrestato ad Alassio il 15 aprile 1944, deportato e deceduto a Buchenwald; Fubini Rosetta e Sacerdote Teodoro (coniugi) arrestati in Alassio il 15 aprile del 1944 deportati e deceduti ad Auschwitz; Bachi Pia, arrestata in Alassio il 7 dicembre 1943 deportata e deceduta ad Auschwitz; Josz Aurelia, arrestata in Alassio il 15 aprile 194 deportata e deceduta ad Aushwitz il 30 giugno 1944.
“Al termine della cerimonia – aggiunge Macheda – una signora che ha assistito all’evento, si è avvicinata dicendo che il padre, medico del tempo, conosceva bene uno dei deportati cui sono state dedicate le Pietre della Memoria e ricordava di averlo incontrato e vistiato pochi giorni prima dell’arresto. La sua testimonianza sarà raccolta dagli studenti perchè il Progetto Shoah non si esaurisce oggi, ma prosegue grazie alla memoria della gente, ai testimoni o figli dei testimoni dell’epoca, che è stata pubblicamente invitata a recarsi in comune o a scuola per affidare agli studenti le loro memorie… per non dimenticare”.
Questa sera l’Istituto Comprensivo di Alassio alle ore 21:30 presso la Chiesa di Sant’Ambrogio completerà questa toccante giornata con l’evento commemorativo Musik Macht Frei, che vede la violinista Alessandra Sonia Romano dare voce al violino della Shoah, affiancata dagli allievi dell’istituto comprensivo di Alassio. L’evento ricostruisce la vita di Eva Maria Levy, giovane violinista ebrea deportata ad Auschwitz, e lì morta suicida a venti anni dopo che il suo violino era stato spezzato.
Il dramma è messo in scena con testo originale di Davide Nochi per l’associazione ParoleSuoni, con la partecipazione di Zoe Nochi nel ruolo di Eva Maria Levy, sotto la direzione della docente dell’istituto Comprensivo Alessandra Delmastro e l’eccezionale collaborazione di Arianna Becheroni e Ilaria Suss.
Madrina della serata Nina Otrosdenova, anche lei deportata e preziosa testimone presso le scuole alassine dello sterminio nazista.
La serata è patrocinata dal Comune di Alassio, Isrec e Aned.