Più che una potatura, una ben più drastica cimatura. La pianta di arancio amaro situata all’interno del rinnovando dehor del Chicco d’Oro di Corso Dante 19 ha infatti perso la sua folta chioma, rimanendo poco più di un tronco nel bel mezzo del suddetto dehor.
Il 18 febbraio scorso agenti della Polizia Municipale di Alassio sono intervenuti a seguito di numerose segnalazioni, accertando l’ormai avvenuta cimatura dell’arancio effettuata, a detta del titolare dell’esercizio, “per adattare l’essenza al dehor, mantenendolo e rendendolo parte decorativa del dehor stesso”.
Non dello stesso parere sono stati gli agenti di polizia urbana, che in seguito agli accertamenti effettuati, hanno verificato che le autorizzazioni rilasciate al titolare del Chicco d’Oro non comprendevano interventi sulla pianta.
E’ stato quindi immediatamente elevato un verbale di 50 Euro rispetto al divieto, previsto dal Regolamento di Polizia Urbana, di danneggiare alberi, arbusti e siepi, ma l’Ufficio Urbanistica e Edilizia Privata, ha già dato il via, su mandato del Sindaco, Marco Melgrati, a un ben più incisivo provvedimento.
Il Regolamento per la tutela del verde urbano e del patrimonio arboreo della città di Alassio, oltre a prescrivere all’art. 5 che occorre un’autorizzazione per il taglio delle piante, impone al comma 7 che “Ogni pianta abbattuta con autorizzazione deve essere sostituita da altrettanti esemplari della stessa o di altra specie da concordare unitamente all’Amministrazione, con dimensioni rispondenti a quanto di seguito indicato al comma 8.” E al comma 8 che “Le piante abbattute in assenza di istanza e autorizzazione devono comunque essere sostituite con nuovi alberi della stessa o di altra specie rispettando le dimensioni della specie danneggiata.
“La cimatura dell’arancio – commenta il Sindaco di Alassio Marco Melgrati – oltre a non essere autorizzata, si configura come una danneggiamento grave della pianta e quindi al titolare dell’esercizio commerciale verrà comminata un’ulteriore sanzione di mille euro, unita all’obbligo di sostituire l’albero danneggiato con un altro della stessa specie e dimensione, pena la revoca della concessione”.