Grande festa per il Premio Nazionale Alpino dell’Anno, svoltosi ad Alassio nelle giornate questo fine settimana, a cura della sezione ANA di Savona e del Comune di Alassio.
Nella giornata di ieri, la posa di una ceramica commemorativa sul Muretto, seguita, in piazza Quartino, dall’inaugurazione del Monumento all’Alpino, dalla benedizione del Monumento, dagli onori agli Alpini “andati avanti” e, in serata, in Collegiata di S. Ambrogio, dal concerto dei Cori Alpini.
Questa mattina, l’alzabandiera, la sfilata per le vie cittadine e la deposizione della corona dal Monumento ai Caduti, la SS. Messa in piazza Partigiani, la cerimonia di consegna del Premio Nazionale “l’Alpino dell’Anno 2016” e il saluto delle Autorità presenti. A concludere la manifestazione, l’ammainabandiera.
Centinaia gli alpini presenti, provenienti da diverse parti d’Italia. Erano presenti il Sindaco di Alassio Enzo Canepa, numerosi Sindaci e amministratori da tutta la provincia, l’Assessore Regionale Marco Scajola.
Il Premio “l’Alpino dell’Anno” viene consegnato a un alpino in congedo e uno in armi che, nel corso del 2016 o negli anni precedenti si siano distinti per un’azione morale, eroica o di umana solidarietà degne di menzione. L’onorificenza “in armi” è stata conferita al primo caporalmaggiore Francesco Torre, classe 1983, terzo reggimento artiglieria di montagna brigata “Julia”, Udine, che ha prestato servizio presso il raggruppamento Lazio-Umbria-Abruzzo nell’ambito dell’operazione “Strade Sicure – Task Force Giubileo”, nella sede di Roma: il giorno 18 gennaio 2016 era di turno presso la stazione della metropolitana B – Piramide e ha salvato una persona in stato confusionale che stava camminando pericolosamente lungo i binari, andando incontro a un treno. Il primo caporalmaggiore Francesco Torre “ha dimostrato di possedere lucido coraggio e fredda determinazione nell’affrontare una situazione di pericolo oggettivo e ha salvato una vita umana a rischio della propria”.
Il Premio “in congedo” è stato consegnato all’Alpino Felice Cumino, classe 1934, sezione ANA Torino, gruppo Rivoli. Motivazione: “perso prematuramente il padre a soli tre anni, Felice vive un’infanzia e un’adolescenza a lavorare con i fratelli per il sostentamento della famiglia. Prestato il servizio militare di leva negli Alpini, inizia il suo percorso al servizio del prossimo con il funesto episodio del terremoto in Friuli nel 1976, dove con insistente opera di proselitismo tra soci ANA e collaboratori organizza una squadra che sotto la sua infaticabile direzione parte per quelle terre devastate dal sisma. Nasce qui la famosa “Squadra Cumino” che sotto la sua guida negli anni si distinguerà per competenza, operosità e infaticabilità. Impegnando le ferie estive con la sua squadra interviene in Irpinia nel post-terremoto, per due anni si reca a Rossosch, in Russia, contribuendo alla costruzione dell’asilo e collabora fattivamente alla ricostruzione di una cappella votiva. Ha trascorso lunghi periodi per oltre quarant’anni in Kenya, Tanzania ed Etiopia collaborando a realizzare pozzi, pompe per irrigazione, strade, chiese, scuole professionali e un orfanotrofio. Ancora oggi si occupa di raccogliere fondi da inviare in quelle missioni. Nel frattempo ha collaborato con la sezione ANA di Torino diventandone vice presidente per anni e coordinatore dell’unità della Protezione Civile. La sua vita, segnata fin dall’inizio da difficoltà e fatiche, ha trovato la sua ragione d’essere nel donarsi agli altri senza riserve, all’interno della sua famiglia e in quella più grande degli Alpini”.
Riconoscimento anche per la sezione ANA di Trento, nella persona di Renzo Merler, per l’intervento in favore del comune terremotato Rovereto sulla Secchia, dove gli Alpini hanno realizzato una Casa dello Sport e aiutato le popolazioni locali. Diploma d’onore per gli Alpini di Tabiano, che dall’anno 2000 è ospite di Salsomaggiore Terme nella struttura che ospita anche i disabili del centro di riabilitazione Why Not: da allora è nata una grandissima famiglia che condivide gli spazi, con gli Alpini che si occupano di tenere pulita l’area verde, effettuare lavori di manutenzione e altri servizi in favore della comunità.
“Grazie a tutti i presenti: le autorità civili, militari, religiose, i Sindaci provenienti da tutta la provincia, la Regione Liguria rappresentata da Angelo Vaccarezza e Marco Scajola. Sono stati due giorni intensi, di lavoro per la sezione di Alassio, in cui gli Alpini hanno dimostrato ancora una volta di non sottrarsi ai propri impegni. Come è stato ricordato ieri, tutti gli Alpini, come i coristi, non percepiscono nulla, lavorano per un applauso, una stretta di mano, per il bene sociale. Questo è quello che manca alla nostra società. Gli Alpini mettono in pratica quanto disse un grande Presidente come Sandro Pertini, che affermò ‘I giovani non hanno bisogno di sermoni, i giovani hanno bisogno di esempi di onestà, di coerenza e di altruismo’. Con la vostra attività fornite un esempio incredibile ai giovani, affinché si possano avvicinare alla società in maniera costruttiva e con il loro lavoro possano seguire il vostro esempio e costruire una società migliore. E questo è anche il compito di noi amministratori pubblici. Grazie a tutti voi e viva l’Italia”, ha affermato il Sindaco Enzo Canepa.