Nei giorni di venerdì e sabato, verrà eseguita un’importante e complessa operazione di bonifica dei fondali circostanti il parco regionale dell’Isola Gallinara.
L’attività, promossa dalla Guardia Costiera e dalla Soprintendenza ai beni archeologici, rientra nell’ambito di un articolato progetto di valorizzazione che, dallo scorso anno, ha visto la nascita di nuovi strumenti di tutela e valorizzazione.
I centri immersioni autorizzati, infatti, in base agli obblighi assunti all’atto della domanda per poter operare, devono procedere alla bonifica degli stupendi fondali che, purtroppo, sono interessati dalla presenza di numerosi rifiuti di varia natura.
Le operazioni saranno coordinate e vigilate dal V nucleo sub della Guardia Costiera, proveniente da Genova, e dal nucleo STAS della Soprintendenza.
I fondali, purtroppo, oltre ai preziosi reperti archeologici e alla bellezza delle rocce scoscese, sono interessati dalla presenza diffusa di rifiuti, in particolare prodotti dalla massiccia presenza di unità che sono solite ancorarsi intorno al ridosso dell’isola: bottiglie, latte, batterie, materiale ferroso, copertoni. Inoltre, non di rado, permangono a mezz’acqua reti imbrigliate dei pescatori: residui pericolosissimi per i sub.
I fondali adiacenti l’isola sono sottoposti a particolare tutela perché contesto di elevato pregio ed interesse archeologico. Fin dall’antichità essa veniva usata come ridosso sia dalle barche che incrociavano il mar ligure sia da quelle alla fonda impegnate in operazioni commerciali con la città di Albenga. Per tale motivo, intorno ad essa, si rinvengono materiali archeologici provenienti da relitti di varie epoche, dall’epoca romana a quella rinascimentale.
Sub provenienti da tutta Italia e dall’Europa richiedono di poterne visitare i tesori sommersi. In particolare la nave romana, che conserva tutt’oggi circa 7.000 anfore, rappresenta il più grande ritrovamento di anfore della storia ed è considerata una delle 10 immersioni più belle del mediterraneo.
Le immersioni, in generale, sono vietate. Solo pochi centri di immersione possono accompagnare i turisti su questi magnifici fondali. Essi sono certificati e autorizzati, prima di ogni stagione, dalla Guardia Costiera e dalla Soprintendenza per i beni archeologici della Liguria.
Dallo scorso anno la Guardia Costiera con la Soprintendenza ha promosso numerose iniziative per la valorizzazione di questo magnifico e unico angolo di Liguria: l’ordinanza della Capitaneria di Loano-Albenga che disciplina le attività consentite e che detta i parametri per essere autorizzati, obbliga i soggetti richiedenti a garantire la piena disponibilità ad eseguire campagne di bonifica ambientale o supporto alla ricerca scientifica.
Durante la bonifica il perimetro dell’isola sarà interdetto per 150 metri con un’Ordinanza apposita [dalle 09.00 alle 16.00 del 5 e del 6 giugno].
L’Amministrazione Comunale di Alassio, che ha collaborato attivamente all’iniziativa per mezzo dell’Assessorato all’Ambiente e con la ditta Alassio Ambiente, curerà l’allestimento di un centro di conferimento dedicato allo smaltimento dei rifiuti nel porto Luca Ferrari.