“Ricordo quando ero ragazzetto, una cinquantina di anni fa, dalla metà di maggio alla fine di giugno il paese rimaneva deserto di uomini: qualche vecchio infermo, le donne e noi ragazzi… Ma la tonnara occupava tutti”.
Sono i ricordi del maestro Amedeo Ramasso di Moglio in un articolo che scrisse nel 1946 per l’Unità.
Non ci sono origini certe di questa migrazione stagionale e di quelli che venivano chiamati tonnarotti, ovvero quelli che per sostentare la famiglia andavano a pesca di tonni e venivano impiegati nella lavorazione del tonno, pagati in parte in denaro, in parte con le frattaglie del tonno, cibo povero, quasi di scarto, ma che presto impararono a trasformare in un’autentica prelibatezza.
Una ricetta, una tradizione che la Società di Mutuo Soccorso “Fratellanza” Moglio porta avanti ogni anno con la sagra della Ventre, alla fine di luglio, inizi di agosto. Una tradizione che negli ultimi anni ha dovuto vestirsi da “take away” ma che quest’anno torna con tutta la gioia e il desiderio di ritrovare le proprie care, vecchie abitudini.
L’appuntamento sarà quindi domenica 31 luglio con l’apertura delle casse alle ore 19,00 e andranno avanti fino alla mezzanotte.
Ad attendere il pubblico acciughe fritte,  mugnarelle, deliziose frittelline di verdure, frittelle di mele e pasta alla Buzzonaglia, musciamme e, naturalmente la ventre.
“Se un tempo era un cibo di scarto, oggi è diventata un’autentica prelibatezza, anche difficile da trovare – spiegano dalla Soms La Fratellanza – riusciamo a trovarla in Sicilia e stiamo anche testando un fornitore di Carloforte, sarebbe bello tornare a rifornirci proprio dalla stesse tonnare dove i nostri avi andavano a lavorare”.
La ricetta è ovviamente un segreto, trapela solo il gran lavoro di ammorbidire, cuocere e tagliare a listarelle la ventre per poi “condirla” con un mix di prezzemolo, aglio, carote, cipolle, pinoli, pochissimo pomodoro e vino bianco. Solo in ultimo le patate.
“Siamo maniacali – spiegano ancora – abbiamo fatto della qualità il nostro imperativo. Siamo una squadra, un centinaio di soci, giovani meno giovani e i nostri anziani da cui abbiamo imparato tutto”.
“Oggi la ventre – spiega Fabio Macheda, Assessore al Commercio del Comune di Alassio – ha acquisito, come altri prodotti della tradizione alassina, il marchio dei prodotti De.Co. e come tale protetto e promosso in un programma di studio e diffusione che fa riferimento anche all’Istituto Alberghiero di Alassio, per non correre il rischio che certe ricette, la loro storia, possano essere dimenticate”.
Una navetta gratuita è messa a disposizione del pubblico, negli stessi orari, sulla tratta tra Alassio (fermata autobus di fronte di fronte allo Iat) e Moglio (piazza Mazzini).