Giovedì 1 agosto alle ore 21.15, presso l’Auditorium “R. Baldassarre” della Biblioteca Civica “R. Deaglio” di Alassio, si svolgerà la presentazione del libro Vino è donna. Da baccante a sommelier di Maria Luisa Alberico (Ed. Pedrini). Dialogano con l’autrice Maria Vittoria Barroero, responsabile cultura di DLF Albenga, e Marco Servetto, responsabile ligure del Centro Pannunzio. L’iniziativa è organizzata da DLF Albenga e dal Centro Pannunzio con il patrocinio del Comune di Alassio.
Un appuntamento che si preannuncia come un affascinante e originale viaggio al femminile nel mondo della conoscenza e della pratica del vino dall’antichità ad oggi, alla scoperta della sua storia, simbologia e cultura, in compagnia di una divinità privilegiata, Dioniso, dio del vino e “dio delle donne”.
Nel volume pubblicato dalla Edizioni Pedrini, l’autrice Maria Luisa Alberico, giornalista, sommelier, per anni presidente dell’Associazione Donna Sommelier Europa, volta alla valorizzazione dell’impegno delle donne nelle professioni legate al mondo del vino e alla cultura del saper bere, si interroga sul significato profondo che in questi ultimi decenni vede affermarsi un significativo ritorno della donna verso attività che coinvolgono la natura e che si ricollegano al vino, per giungere, al termine di un suggestivo percorso che intreccia vari ambiti, ad affermare che il vino è, in modo originale e speciale, arcaicamente/archetipicamente donna.
Nelle pagine del volume emerge l’interrogativo posto dall’autrice: qual è oggi il rapporto Donna e Vino? Nel contemporaneo, le donne mettono in gioco componenti diverse: empatia, cura, accoglienza e consapevolezza del proprio autonomo impegno, doti che richiedono di essere esplorate alla luce di un passato che trae le sue chiavi di lettura nell’antropologia e nel mito. Partendo dalla ventennale esperienza dell’autrice, viene documentato il rapporto donna-vino nel corso dei secoli.
Un rapporto – sottolinea l’autrice – passato attraverso una costante limitazione che è venuta a coincidere, sul piano sociale e culturale, con una concezione che ha di fatto sottomesso Donne e Natura, proclamandone nello stesso tempo inferiorità e passività. Sono esistite però società in cui il ruolo femminile era potente, così come potenti erano le entità che nei millenni hanno rappresentato la Natura. Nel mito è esistita una divinità con caratteri ambivalenti, Dioniso, che ha come attributi, tra gli altri, quello di essere il dio delle donne, oltre ad essere il dio del vino e Signore delle anime. Un dio particolarmente benevolo con le sue seguaci: Menadi, baccanti, sacerdotesse. L’originaria baccante ne ha onorato l’esaltante sacralità, la sommelier accoglie il suo dono in una sintesi di equilibrata conoscenza. Oggi il rapporto delle donne con il vino può recuperare la consapevolezza dei molteplici significati di questo fascinoso archetipo, unitamente ai valori del suo dono, che hanno connotato la nostra civiltà, così da consentire l’emergere di una donna dionisiaca, consapevole e determinata. Vino è donna, non solo perché sempre più donne vi si dedicano, ma anche perché il vino è materia a lei simbolicamente affine ed è creatura, è natura, comunicazione e condivisione, è sensualità e benessere. La conclusione di questo lavoro, che si basa su una ricerca fondata su precisi rilievi storici, è dunque un viaggio di consapevolezza e affermazione che ci permette di ricostruire come “vino è donna” proprio attraverso il percorso da baccante a sommelier”.
Ingresso libero